Caro Paolo, Anche se non ci sei più dal 2013 sono sicura che oggi gioisci con me. Il nostro sogno si sta realizzando e, finalmente, quei cerchi olimpici sulla tua lapide avranno ancor più un significato per noi. Hai smesso di allacciarmi le scarpe, ma lo so, ti sento, sei sempre lì, in pedana con me, e questa olimpiade è anche tua. Tutto è iniziato in quella palestra di Casalbuttano, dove tu e Nunzio mi avete accolta e fatto innamorare di questo sport. Non ho mai smesso di crederci, nemmeno quando gli ostacoli sembravano insormontabili.
Il destino mi ha fatto poi incontrare Pietro, che ha accolto la mia sfida di provare l’eptathlon. Mi guardo indietro e penso quante esperienze magnifiche abbiamo avuto la possibilità di vivere. Dal meeting di Santhià dove nel 2015 ho affrontato il mio primo eptathlon, al primo record italiano indoor a Aubiere con quella folle cavalcata da 2.09 negli 800. Poi Belgrado, Monaco, Glasgow e il record italiano di Roma 2024.
Era un sogno come quello di tanti ragazzi e ragazze, ma oggi, dopo 22 anni di atletica, con il cuore che batte forte, sono pronta a realizzarlo.
L’emozione è indescrivibile, ma la determinazione è più forte che mai.
Ci vediamo a Parigi! Onorerò la maglia azzurra e rappresenterò l’Italia con tutto il mio cuore e la mia forza.
A tutti voi che mi avete sostenuta: grazie. Seguite il mio viaggio olimpico, sarà straordinario!